Riassunto
L’articolo propone una discussione sul ruolo dell’immagine in diverse teorie psicologiche partendo da una lettura del romanzo I Giorni dell’abbandono, di Elena Ferrante. Gli aspetti mitici e quotidiani della figura della “poverella”, così come compare nel testo, sono affrontati considerando tanto la pertinenza e le difficoltà di un approccio psicanalitico classico, quanto l’eventuale adeguamento della teoria degli archetipi di C.G. Jung ai fini della comprensione del fenomeno nel contesto della narrativa. L’articolo propone dunque la psicologia archetipica di James Hillman, Patricia Berry e Rafal López-Predaza quale riferimento teorico più appropriato per l’analisi, nella misura in cui riconosce la dimensione transpersonale e transgenerazionale dell’immagine senza sottoporla ad un’interpretazione strutturalista.
Parole chiave:
Elena Ferrante; psicologia archetipica; James Hillman; C. G. Jung